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Inaspettatamente il mio direttore Giancarlo Scibona, d’accordo credo con il capo laboratorio della Chimica
Analitica, vista la mia forse utile passione mi propose un periodo di esperienza in un centro prestigioso in
elettrochimica. Scrissi al grande elettrochimico Roger Parsons proponendogli di studiare nel suo laboratorio
(nella “Scool of Chemistry” dell’università di Bristol) elettrodi in grafite pirolitica che ero riuscito ad avere
dalla università dell’Hoklaoma. Parsons era uno dei più prestigiosi elettrochimici del mondo ed in particolare
studioso delle interfacce elettrodo-soluzione, e mi accolse volentieri. E così me ne andai con la mia 128-
FIAT e trascorsi qualche mese a Bristol. Questa grafite pirolitica era stata sviluppata dalla NASA per lo
schermo protettivo delle capsule apollo per proteggerle durante il loro rientro a terra. In pratica cilindretti di
questo materiale hanno funzionato, ma la superficie del materiale aveva una struttura troppo complessa, le
idee sviluppate da Parsons sull’interfaccia elettrodo-soluzione erano state verificate con elettrodo a mercurio
le cui gocce hanno una superficie perfetta (“ideale”). Ho usato questa teoria del “doppio strato” per spiegare i
dettagli della riduzione del plutonio complesso carbonato su elettrodo a mercurio (ultima ref. riportata).
Bristol è una bellissima città, dominata dalla “Cabot tower” perché era da lì che Caboto partiva per le sue
scoperte nel nord Amarica ed è piena di giardini. In quel periodo mio fratello Luciano mi venne a trovare e
girammo un po’ e visitammo Londra. Marcella era incinta di Giulia.

A – Polarografo Chemtrx per VC e potenziostato PARR B – Effetto acidità e velocità di sanzione potenziale v sulla cinetica di

disproporzione dell’ U(V): 2UO2+ = U4+ + 2UO2++

C – VC ioni plutonio e nettunio in acido nitrico D – VC che coinvolge tutti gli stadi di valenza del Np, i cui potenziali redox

ottenuti sono elencati in tabella.